lunedì 28 novembre 2016

Fotografia: disegnare con la luce

Ciao! Sapete come si fa a disegnare con la luce? Nel caso non lo sappiate, siete nel posto giusto! Cercherò di spiegarvi con concetti non troppo difficili.
Prima di tutto soffermiamoci sul termine fotografia: esso deriva dal greco "photos" = "luce" e "graphia"= "disegno", quindi significa "disegnare con la luce" (o tradotto in inglese light painting). Cosa ci servirà quindi?
camera di posa;
macchina fotografica;
torce;
gelatine (poi vi spiego a cosa vi serviranno);
Dovrete impostare l'autoscatto della vostra macchina fotografica a 15 secondi e restringere il diaframma (serve per regolare la quantità della luce che attraversa l'obiettivo) per far si che vengano prese in considerazione solo le parti illuminate dalla torcia. Infatti, dopo esserci divisi a gruppi, abbiamo scelto cosa rappresentare, aiutandoci con delle torce. Sopra a esse potevamo mettere dei fogli di plastica colorati per dare un colore diverso alla luce. All'interno del gruppo, alcuni ragazzi facevano gli attori, altri si occupavano delle luci. (Io, Tania e Giada stavamo in posa, mentre Jenny e Federica gestivano le luci). Come potete notare abbiamo tentato di creare una farfalla.



lunedì 21 novembre 2016

Scontorno e maschere di livello

Hey! Oggi voglio parlarvi dell'ultimo lavoro che ho fatto. Il compito consisteva nel ricercare due immagini e creare un abbinamento impossibile tra le due, selezionando qualcosa di completamente diverso dall'altro. Per riuscirci dovevamo usare lo strumento maschera di livello, che permette di selezionare solo la zona interessata, oscurando il resto. Oltre a esso mi sono servita di selezione rapida, canali e penna. Il programma che ho utilizzato è stato photoshop. Qui sotto vi allego i miei due risultati. Mi raccomando provateci anche voi! 


Un cartello invitante

Un peperoncino in palestra

lunedì 14 novembre 2016

Foro stenopeico

Hey! Nelle altre settimane abbiamo parlato di chimigramma e fotogramma, questa è la volta del foro stenopeico. Ma cosa si intende esattamente per foro stenopeico? Come potrete intuire dal nome, è un foro fatto su una parete di una camera oscura, che serve a capire il principio ottico su cui si basa la fotografia. Deriva dal greco stenos opaios (dotato di un piccolo foro). Avrete perciò bisogno di:
scatola;
vernice nera;
nastro nero;
carta fotosensibile;
lampada;
vetrino trasparente;
sviluppo (in una vaschetta);
arresto (in una vaschetta);
fissaggio (in una vaschetta);

Nel mio caso, l'insegnante era già provvisto della scatola, voi invece dovrete procurarvene una, pitturarla al suo interno con la vernice nera e farci sul coperchio un piccolo foro che andrà coperto con del nastro isolante. Il soggetto che vorrete fotografare è a vostra scelta, l'importante è che stia il più fermo possibile durante il tempo di posa. Inserirete nella vostra "macchina fotografica" il foglio di carta fotosensibile e metterete quest'ultima davanti al soggetto. Appena vorrete partire, ricordatevi di togliere il nastro dal foro e aspettate per una ventina di secondi, per poi ricoprire nuovamente il foro con il nastro. Guardando il foglio penserete "Io non vedo nessuna foto"; e infatti, è vero che inizialmente non vedrete nulla, ma i sali d'argento saranno riusciti a catturare l'immagine, dato che i raggi di luce saranno passati per il foro. Per riuscire a vederla, dirigetevi in una camera oscura con al suo interno una lampada dalla luce giallo-verde, e sottoponete il foglio ai processi di sviluppo, arresto e fissaggio. Otterrete così un negativo che sarà un'immagine specchiata rispetto alla realtà e dai toni invertiti.
Non è finita qui però! Ora imparerete infatti come si passa da un negativo a un positivo! Innanzitutto mettete a contatto il vostro negativo con un'altro foglio di carta fotosensibile e appoggiateci sopra un vetrino trasparente per evitare che passi della luce tra i due. Spostate il vetrino per circa quattro volte, puntandovi ogni volta la luce per un secondo. Infine, fate passare l'immagine per sviluppo, arresto e fissaggio, realizzandone una dai toni invertiti rispetto al negativo.
Negativo

Positivo

Backstage

lunedì 7 novembre 2016

Il fotogramma

Ciao! Qualcuno di voi ha mai sentito la parola "fotogramma"? Se non lo sapete ve lo spiego  io! Per fotogramma si intende un'immagine fatta all'interno di una camera oscura, senza l'utilizzo di una macchina fotografica. Vi starete chiedendo: "e quindi cosa dobbiamo usare?" Ecco qua tutto l'occorrente:  
  • camera oscura;    
  • carta fotosensibile;                            
  • luce giallo-verde; 
  • sviluppo;
  • arresto; 
  • fissaggio;
  • tre vaschette;
  • tre pinze;
  • oggetti a scelta;


Dopo aver versato tutti i liquidi in ogni vaschetta potete partire con il laboratorio vero e proprio. Posizionate degli oggetti che desiderate su un foglio di carta fotosensibile (io, Federica e Antonela abbiamo usato: orologio, penna, righello, cover, orecchino a spirale, forbici)  ed esponeteli a un fascio di luce per circa 1 secondo. Spostando gli oggetti non noterete nessuna traccia, quindi inserite il foglio nella vaschetta dello sviluppo e agitatela lievemente. Ciò serve per notare la trasformazione dei sali d'argento (trafitti dalla luce) in argento metallico. Diventeranno scure solo le zone non coperte dagli oggetti perché sarà già partito il processo di annerimento. Con l'aiuto di una pinza estraete l'immagine quando lo sfondo diventa nero, e immergetela nell'arresto. Nelle parti non coperte dagli oggetti, questo passaggio servirà per bloccare l'azione dello sviluppo, nelle altre parti sarà nullo. Sempre togliendo la foto attraverso una pinza, mettetela nel fissaggio per sciogliere i sali d'argento non esposti alla luce, rendendo così l'immagine inalterabile. Infine non dimenticatevi di risciacquarla sotto acqua corrente! Il mio risultato ho pensato di chiamarlo "lampi di tranquillità".
Lampi di tranquillità